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Accetto RifiutoIl percorso si caratterizza per la varietà degli ambienti visitati, soprattutto nella parte alta (salita dell’Erta). Infatti è proprio in quella zona che si possono ammirare i più bei panorami, avendo l’impressione, quasi, di essere in montagna – non a caso il percorso ricalca in larga parte quello del CAI n.800. La presenza del ciliegio non è abbondante come in altre colline: il terreno calcareo non si presta come quello argilloso alla sua coltivazione, perché poco fresco. Si sta invece molto diffondendo la coltivazione dell’olivo. Lungo il cammino scendendo da contrà Turchia verso Crosara percorriamo l’antico “sentiero del Sejo” detto anche antica “strada Romana”, uno dei principali e più antichi tracciati della strada armentaria “Arzeron della Regina”, la strada della Transumanza che le greggi e gli armenti percorrevano per salire e scendere dai pascoli di montagna nell’Altopiano di Asiago. Il percorso prosegue poi verso sud lungo gli argini del torrente Longhella (dove oggi corre la pista ciclabile), fino a Nove per raggiungere Padova.
Tempo di percorrenza: 5 h
Lunghezza: 16 km
Dislivello: 580 mt
Tipo di percorso: strada asfaltata
Si parte da Campo Marzio imboccando via Due Rogge proseguendo fino a Piazza Ortigara. Un segnavia sul lato del sottopasso ci indica di proseguire in via Convento. Al bivio svoltare per via Maggior Morello fino ad incrociare la pista ciclopedonale che costeggia il torrente Longhella e che ci porta in sicurezza all'abitato di Vallonara.
Questo tratto ci permette di ammirare la suggestiva corona collinare che, da sinistra a destra della nostra visuale, raggruppa il Castello Superiore con la cinta muraria, le colline di Costadema, lasciando sullo sfondo la salita per Crosara e leggermente alla nostra destra la vista sul punto più alto che dobbiamo raggiungere, dove svetta un edificio ben visibile. Infine, ancora più alla nostra destra si ammira la corona montuosa del Grappa sull'estremo versante nord-est.
Percorsa tutta la ciclabile ci inoltriamo nel centro dell'abitato di Vallonara tenendoci a destra in prossimità dello sbocco sulla strada provinciale detta del "Rameston". Attraversata la strada, superate le scuole elementari e il campo sportivo, in prossimità del cimitero inizia sulla nostra sinistra la salita del sentiero CAI 800, detto “del Sette” per la sua caratteristica salita a zig zag, storica via di comunicazione da e per Tortima e per l’Altopiano di Asiago. Incontriamo l’incrocio su strada asfaltata che porta a Valle S. Floriano, la si attraversa inoltrandosi lungo il sentiero che porta alla storica Contrà Capitelli, dominata dal bel Santuario.
La salita prosegue inoltrandosi nel bosco dove ad un certo punto si può fare una breve deviazione a destra che scende in fondo alla valle per andare a vedere gli antichi lavatoi di Contrà Pianari. Ritornati sui nostri passi si riprende la salita, più ripida, del sentiero “del Sette” giungendo a Tortima, frazione del Comune di Conco, uscendo sul piazzale del Ristorante La Rondinella. Da qui si prende a sinistra la segnaletica che conduce verso Contrà Busa, Contrà Alto e Boffi su strada asfaltata. Si tratta di un punto panoramico eccezionale, da cui si può godere la vista sulla pianura, con sullo sfondo i Colli Euganei, i Colli Berici e le piccole Dolomiti. Giunti a Contrà Boffi, il sentiero si inoltra nel bosco per uscire in Contrà Turchia dove iniziamo a percorre, dopo il ponte a sinistra, il sentiero del Sejo detto anche antica Strada Romana, che ci porta a Crosara. Dal centro della frazione si prende a destra attraverso uno stretto vicolo per via Caribollo fino a Vallonara, dove la ciclopedonale ci porta a ripercorrere a ritroso la via di andata, fino ad arrivare a Piazza Ortigara e Campo Marzio da cui eravamo partiti.
L´ambiente collinare qui descritto presenta notevoli varietà dal punto di vista naturalistico, soprattutto per quanto riguarda la morfologia, la presenza della vegetazione e gli elementi antropici che determinano il paesaggio.
Lungo la parte del percorso che si snoda da Vallonara fino alle contrade collinari di Capitelli-Campi e Pianari si possono osservare suggestivi panorami che si aprono verso la pianura. Sono altrettanto interessanti i numerosi terrazzamenti e casolari isolati che punteggiano il fianco della montagna. Si incontrano sia prati da foraggio come piccole zone di coltivazione dell´Olivo e della Vite, isolati ciliegi, spesso circondati da boschetti di fondovalle con le tipiche latifoglie di collina.
Da Contrà Pianari fino a Tortima, invece, lungo il Sentiero del Sette si comincia ad osservare una vegetazione più spontanea, tipica di terreno calcareo meno umido, a causa della presenza di molte rocce affioranti e della pendenza del versante che non trattiene facilmente l´acqua. Un boschetto di Pini neri o austriaci differenzia l´ambiente in modo molto evidente.
In generale, la vegetazione arbustiva ed arborea cresce di più nella parte bassa del percorso, mentre sul versante dell’Altopiano di Asiago si sviluppa spesso con difficoltà. I prati e il sottobosco, invece, sono relativamente ricchi di specie erbacee con fiori interessanti. Per dare a tutte il loro nome occorre senz’altro l´aiuto di una guida botanica tascabile ed è consigliabile cominciare con le specie più comuni e appariscenti. Osservando poi diversi tipi di prati, si potrà notare che i fiori sono in parte differenti da prato a prato: ci sono le specie di prato solatìo ed ombroso, di prato arido ed umido, di prato rupestre e da sfalcio. Nella stagione primaverile tutti i prati sono sedi di rigogliose fioriture del Tarassaco, mentre le meno diffuse e poco appariscenti orchidee selvatiche si presentano con fiori di singolare bellezza.
Nella parte alta del percorso, lungo la strada delle Contrade di Tortima, si nota subito la diversità ambientale. Si è infatti raggiunta la massima curvatura della “piega a ginocchio”, antichissimo fenomeno geologico che rende chiaramente visibile l´inizio dell´Altopiano; qui si può veramente dire di stare in montagna ( la cui quota convenzionale è fissata a 600 m s.l.m. in su ). Da Tortima fino a Contrà Boffi sono diffusi soprattutto i prati e le siepi, per cui il panorama diviene più aperto.
Il tratto del percorso su strada sterrata in discesa, invece, raggiunge il fondovalle; qui l´ambiente è completamente differente, soprattutto per le condizioni di umidità relativamente alta. Lo stesso si può dire lungo il Sentiero della Prìa Lunga o “dei Cassoni”, poiché anch´esso percorre il sottobosco misto a latifoglie per buona parte fino a Crosara.
La strada asfaltata che da qui raggiunge Vallonara scende tra boschetti ombrosi e umidi, separati da qualche prato più o meno coltivato. Poiché le rocce sono in parte diverse da quelle calcaree (come l’arenaria ), il terreno è più fresco e la vegetazione è abbondante e varia, ma non si discosta più di tanto rispetto ad altre zone di collina; le piante più evidenti per la loro imponenza sono alcuni vecchi castagni.
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